Filippo, conosciuto come l'evangelista, era uno dei sette diaconi nominati per assistere nella distribuzione di cibo e risorse nella chiesa primitiva, come descritto in precedenza negli Atti. Il suo ruolo andava oltre i doveri amministrativi; era anche un predicatore appassionato del Vangelo. Quando Paolo e i suoi compagni arrivarono a Cesarea, Filippo aveva già stabilito una casa lì, che aprì loro. Questo atto di ospitalità riflette la pratica cristiana primitiva di accogliere e supportare i credenti, una tradizione che rafforzava i legami all'interno della comunità.
La menzione di Filippo come "uno dei Sette" si collega agli sforzi della chiesa primitiva per affrontare le necessità pratiche mantenendo un focus sulla crescita spirituale. Il suo titolo di evangelista sottolinea il suo impegno nella diffusione del messaggio di Cristo. La visita alla casa di Filippo illustra l'interconnessione dei leader cristiani primordiali e la loro missione condivisa. Serve come promemoria dell'importanza della comunità, dell'ospitalità e del supporto reciproco nel percorso di fede, incoraggiando i credenti a estendere gentilezza e generosità l'uno all'altro.